In Italia le A.S.D. svolgono un ruolo importantissimo nella formazione dei giovani. E non solo per il valore altamente formativo e sociale di qualsiasi competizione sportiva, ma anche e soprattutto perché lo sport è sostanzialmente ignorato dalle istituzioni scolastiche del nostro paese.
Non c’è da stupirsi se quindi la legge, con il Decreto del 3 novembre 2000, ha disposto per le Associazioni Sportive Dilettantistiche l’obbligo assicurativo.
Purtroppo, però, quando un’assicurazione è obbligatoria per legge, spesso viene percepita non solo come una tassa, ma anche come inutile. E siccome è più facile assecondare convinzioni sbagliate anziché cercare di cambiarle, nel mondo dello sport dilettantistico si sono diffuse, negli anni, polizze che costano poco e proteggono poco.
Ma non deve per forza essere così: se vuoi tutelare nel modo giusto la tua A.S.D, questo articolo è un buon punto di partenza per chiarire alcuni aspetti fondamentali.
Per legge, è obbligatoria solo l’assicurazione contro gli infortuni di tesserati, istruttori e dirigenti. Ciò significa che, se uno qualsiasi di questi soggetti si fa male, l’assicurazione paga? In teoria sì, perché l’assicurazione infortuni servirebbe proprio a questo. Ma in pratica no, perché la legge non obbliga ad assicurarsi in questo modo.
All’articolo 10 del Decreto si legge infatti:
La prestazione assicurativa oggetto del presente decreto consiste:
a) in caso di morte del soggetto assicurato, nella erogazione, in favore degli aventi diritto, di un capitale non inferiore a 80.000,00 euro;
b) in caso di una invalidità permanente, nella erogazione, in unica soluzione, di un indennizzo calcolato, in proporzione al capitale di cui alla precedente lettera a), secondo i criteri di cui all'art. 11.
Dunque, la legge dice che è obbligatorio assicurarsi solo per il caso morte (mi capita un infortunio a causa del quale vengo a mancare) e per il caso invalidità permanente (mi capita un infortunio a causa del quale maturo una certa percentuale di invalidità permanente). Questo è il minimo sindacale per le assicurazioni delle A.S.D, e molto spesso le coperture sono limitate proprio a questo minimo sindacale.
Traducendo, se un ragazzo, durante un allenamento, si rompe una caviglia ma non riporta invalidità permanente, l’assicurazione non darà indennizzo; la sua famiglia potrà eventualmente chiedere i danni alla tua associazione se riterrà che l’infortunio sia dovuto alla responsabilità dell’associazione (o dei suoi istruttori).
Per questo una buona assicurazione per le ASD deve essere un’assicurazione contro gli infortuni ma anche e soprattutto un’assicurazione per la Responsabilità Civile dell’associazione stessa e del suo staff. Molti enti sportivi di riferimento, in effetti, hanno anche questa copertura ma presentano, contemporaneamente, anche dei limiti molto importanti.
La maggior parte delle A.S.D. si assicura esclusivamente per tramite dell’ente sportivo di riferimento. Questo perché una Compagnia assicurativa che assicura i tesserati di un’intera Federazione può proporre condizioni migliori rispetto a quelle che potrebbe proporre a una singola associazione. Molte volte, però, il problema è che queste assicurazioni hanno dei limiti molto importanti.
Primo limite: ti proteggono solo durante gare e allenamenti ufficiali. I momenti che non rientrano in questi contesti sono esclusi da queste polizze.
Parliamo, per esempio, della preparazione atletica prima dell’inizio della stagione ufficiale - quando la squadra si incontra per correre al parco - o dei campi estivi organizzati dopo la chiusura delle scuole. Oppure attività parallele dell’associazione che non corrispondono a gare ufficiali, come gite, esibizioni informali o altro ancora.
Alcuni dei maneggi che assicuriamo, per esempio, affiancano alle gare e agli allenamenti anche la coltivazione di piccoli orti o la gestione di bar e ristoranti.
Nella maggior parte dei casi, l’assicurazione dell’ente sportivo non copre in questi contesti. E non perché sia per forza una cattiva assicurazione, anzi: semplicemente, non è il suo compito tutelarti in momenti che non hanno nulla a che fare con le attività ufficiali, anche perché questi contesti sono diversi di associazione in associazione. Ecco perché è buona norma valutare sempre soluzioni personalizzate.
Secondo limite: vengono assicurati solo i tesserati, gli istruttori e i dirigenti. Ma soprattutto se lavori con minori, sai benissimo che attorno alla tua attività gravitano anche genitori, parenti, accompagnatori, amici e così via: dei danni che capitano a queste figure mentre presenziano alle tue attività potresti dover rispondere tu.
In molte polizze standard dell’ente sportivo, inoltre, il danno provocato da un tesserato a un altro tesserato (o a una sua proprietà) non è indennizzato. Questo perché gli iscritti all’associazione non sono sempre considerati terzi tra loro.
Non ultimo, infine, viene il tema delle somme assicurate, che sono scelte dall’ente sportivo e non dall’associazione ad esso affiliata. Il risultato è che, se sai rispondere alla domanda “quanto ti dà l’assicurazione in caso di sinistro?”, fai parte di una ristrettissima minoranza di gestori di associazione. E di solito sai qual è la cifra assicurata in caso di infortunio? 80.000 €. E sai perché? Non perché sia una cifra giusta o adeguata (non lo è), ma perché è la somma assicurata minima stabilita per legge.
Un discorso legato a ciò è quello delle franchigie, che di norma sono molto alte e lasciano sulle spalle dell’associazione una grossa fetta del rischio che invece dovrebbero coprire.
La prima cosa che devi fare se vuoi assicurarti bene è, quindi, capire quali sono le tue protezioni attuali: da lì potrai partire per integrarle ed estenderne la portata. Capire quali sono le garanzie che offre la tua associazione ti permetterà anche di spiegarle ai tuoi tesserati e alle loro famiglie, che non potranno che essere contenti della tua attenzione alla sicurezza.
Se vuoi avere questo servizio di valutazione delle tue attuali coperture, contattaci: ti aiuteremo a capire come ti assicura la tua federazione e, se possibile, migliorare le tue protezioni.
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